La vera conquista

Il processo di conquista si delinea intorno a una evoluzione partendo da un ben determinato presupposto e una visione soggettiva di un obiettivo che muta nel tempo trasformandosi in una realtà che diventa sempre più consapevole. L’oggetto dell’evoluzione e lo stesso tempo che è la sua dimensione essenziale sono percezioni personali che ciascuno valuta differentemente. D’altro canto è dubbia anche la consinstenza dell’attributo di obiettivo per qualunque traguardo sia essenzialmente mutevole.
La consapevolezza, detto ciò, di non potersi affidare a un traguardo che sia sufficientemente ambizioso (anche solo un poco lontano) pone il dubbio della opportunità di un orientamento verso una tale evoluzione. Come se non esistesse un modo obiettivo per realizzare quella conquista. Tuttavia, per certo sussistono mete ambiziose e scopi desiderati.
La visione che si realizza in ogni momento è la soggettiva interpretazione della evoluzione del proprio processo di conquista letto col tempo e con la oggettività della stessa consapevolezza o coscienza della propria passata evoluzione.

Questa considerazione sposta l’attenzione sulla dualità del traguardo e del percorso che vi ci porta.
Questa dualità si può rileggere in uno stimolo (visione soggettiva istantanea del traguardo) e un’azione (decisione e singolo passo evolutivo). Entrambe queste entità sono essenziali nel processo evolutivo.
L’interpretazione soggettiva dello stimolo viene condotta dalla propria coscienza che è costituita da assiomi (cose scontate), valori (cose in cui si crede e a cui si da valore) e inibizioni (propri limiti).
Soffermarsi su questi punti di vista nella valutazione degli stimoli è una operazione che consente di avere una più ampia percezione e quindi una più oggettiva valutazione degli stessi portando a una lettura più varia della realtà rendendola più disponibile alle proprie azioni, ampliandone quindi gli scenari. Una tale accuratezza può condurre anche a una rivalutazione dei propri assiomi, valori e inibizioni variando la propria soggettività (reale processo di crescita della consapevolezza).
L’azione scaturisce dalla valutazione degli stimoli. Nell’analisi evolutiva la sua rilevanza si limita a un breve e ben determinato lasso di tempo durante il quale è unica e irripetibile la propria coscienza.

In realtà ogni azione porta alla conquista di una nuova consapevolezza e quindi a un nuovo traguardo, ma tale traguardo sarà tanto più gratificante quanto più la propria coscienza sarà profonda.
Conoscere il modo in cui si è diventati ciò che si è rappresenta una condizione di ordine superiore rispetto all’ambizione.